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L’eroe decadente


Anche il decadentismo incarna la nuova sensibilità in personaggi esemplari, in miti umani che sono l'espressione del periodo storico europeo.

  “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde

Dorian Gray a un giovane bellissimo; quando un suo amico pittore gli regala un ritratto che gli ha fatto, egli stesso rimane affascinato e turbato dalla propria bellezza, e formula un augurio: che la vita e le sue vicende non lascino alcuna impronta sul suo volto, ma vadano a segnare semmai quello del ritratto. Ed a quello che succede: Dorian si da a una vita di piaceri senza scrupoli, si disfa di tutti coloro che ritiene importuni: della giovane innamorata Sibilla, che abbandona, e dell'amico pittore che uccide per il disappunto di sentirsi rimproverato. Ma quello del ritratto su cui, per una sorta di magia, si sono impressi i segni della dissolutezza e del male, è l’eloquente e la più fedele immagine che egli non sopporta e su cui si avventa: ma colpire il ritratto è colpire se stesso. Morendo egli acquisterà la vera fisionomia: quella di un uomo avvizzito dalla dissipazione.

Dorian Gray concepisce la vita solo se realizzata in forma estetica, in culto della bellezza, in moduli rarefatti ed inimitabili di preziosa ricercatezza.


  "II piacere" di Gabriele D'Annunzio

Ultimo rampollo di un'antica famiglia nobile, Andrea Sperelli ne continua anche la tradizione: è un raffinato, predilige gli studi insoliti, è un esteta. Tutta la sua vita e improntata su questi criteri come pure la vita amorosa. Abbandonato pero dall'amante, inutilmente Andrea cerca di sostituire la passione per lei con altri piaceri ed avventure. Rimane ferito in duello e ospitato nella villa della cugina, ritrova le risorse nella natura e nell'arte e nella spirituale bellezza di una giovane donna che qui conosce e di cui si innamora. Corrisposto, non riesce pero a liberarsi dall'influsso delle esperienza passate. Andrea confuso rivive così con la nuova amante l'amore per la prima. Ma il rapporto ambiguo viene troncato quando Andrea, in un momento di trasporto si lascia sfuggire il nome Elena, e Maria scopre il fondo di quel legame.

Andrea Sperelli è raffinato e gelido; cultore solo di un bello aristocratico; spregiatore del "grigio diluvio democratico odierno che tante belle cose e rare sommerge miseramente.



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